Logistica
Il gioiello di cui Marco va orgoglioso è il suo nuovo furgone Mahindra 2000 Common Rail Peugeot, Chassis della Land Rover. “E’ sfizioso, ci entri e ti viene da ridere, è un mezzo anacronistico, con le balestre e basta, e una potenza che ti tira dietro anche un elefante: è indiano ed è proprio roba da terzo mondo, ma in senso positivo. Il miglioramento che ha apportato all’azienda è consistito soprattutto in una maggiore capacità di avvicinarsi agli apiari usando il 4 per 4 nei punti più critici”.
L’inventario degli attrezzi logistici continua con una carriola “Gretta” per i trasporti a mano, una carretta a motore Yanmar, un elevatore Athena, un elevatore da officina da utilizzare sul pianale del furgone (l’efficacia di questi ultimi due attrezzi è magnificata dall’“invenzione di una pancalino” fatto di quattro assi inchiodate (vedi foto), un carrelo da vivaista, un alzacassette autocostruito, un alzamelari. Altre attrezzature comprendono un forno termostatato costruito da sè, che funge sia da fondimiele che da sterilizzatore per la peste, e di cui si è parlato nel numero di L’Apis del dicembre 2006, e alcune sceratrici, solari e a vapore, una disopercolatrice Calissi su banco ad hoc, uno smielatore Grifone della Lega, 2 pompe lega a basso numero di giri, 2 invasettatrici Calissi. Anche Marco non usa filtri, ma una buona sedimentazione e una scrematura finale delle impurità venute a galla. Gli strumenti per la lavorazione del miele sono alloggiati nei diversi elementi di un vero e proprio piccolo villaggetto che Marco chiama “l’Apicoltura delle Sette Porte”, e comprende un piccolo chalet, due container, un laboratorio in muratura, delle baracche in lamiera: “ è nato con una concezione cantieristica, a blocchi. Man mano che aveva bisogno aumentavo di un blocco”. Tempo fa Marco ha ricevuto la visita del più grosso apicoltore della zona, che ha una poderosa struttura industriale, con la moglie. Vedendo la stanza di smelatura, la moglie gli ha chiesto: “Graziosa, è la camera calda?” “No” ha dovuto ammettere Marco “questo è proprio tutto!”
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Paolo Faccioli