REINFESTAZIONE DA VARROA
Reinfestazione da varroa, la sua immigrazione, una pagina di Wyatt Mangum tratta da “Top Bar Hive Beekeeping: Wisdom & Pleasure Combined”.
Campionare la popolazione di varroa, per vedere se diviene troppo grande , è importante perchè l’incremento può dipendere non soltanto dalla riproduzione stessa dell’acaro ma anche da un altro fattore talvolta dimenticato: l’immigrazione altrimenti detta reinfestazione.
Quando una colonia perisce durante l’estate ,in ragione di una numerosa popolazione di varroa, altre colonie velocemente saccheggiano il miele mentre gli acari sono ancora in vita.
L’acaro parassita, responsabile dell’uccisione della colonia dove era ospite, può adesso fuggire aggrappandosi alle api saccheggiatrici fino alle colonie di partenza. Non è benefico per un parassita uccidere l’ospite e contribuire all’incremento della mortalità invernale delle famiglie (il parassita distrugge anche se stesso n.d.t. ), ma questo effetto negativo non succede nelle mortalità estive che permettono all’acaro di diffondersi comunque nelle altre colonie. Per studiare la varroa in entrata nei miei apiari ho raccolto i dati sulla reinfestazione per due estati utilizzando le mie top bar “lunghe” due piedi (circa 61 centimetri). La tecnica era di partire con delle colonie virtualmente libere da acari iniziando dalla primavera (preparate nell’autunno precedente). In seguito ho somministrato loro continuamente un forte acaricida durante la stagione ( un metodo di ricerca scientifica non raccomandato agli apicoltori!!). Ogni acaro caduto nel fondo diagnostico era quello appena giunto con le api. Ho contato questi acari dal fondo ogni 2-3 giorni per alcune colonie in due apiari.
Nel 2003 nessuna reinfestazione massiccia ( la conta degli acari era azzerata), dimostrando che talvolta la reinfestazione non aggiunge molto alla popolazione di varroe nella colonia . Comunque nella precedente estate (2002), la reinfestazione contribuì con un numero sostanziale di parassiti alla popolazione totale. La figura mostra la reinfestazione per una colonia (nominata FT94) dal 17 maggio all’8 di ottobre del 2002. (FT sta per Fire Tower il nome di un apiario locale). Sull’asse orizzontale i conteggi sono numerati in sequenza 1,2,3..ecc., ed ho messo alcune date sul grafico. L’asse verticale riporta il numero di varroa “immigrate” con una scala da 0 a 50. L’incremento della reinfestazione fu basso durante il flusso nettarifero primaverile, prima del 22 giugno. In questo apiario il flusso fu marginale o assente. All’inizio del periodo di scarsità del raccolto la reinfestazione fluttuò leggermente (22 giugno-21 luglio), poichè le colonie erano ancora in buone condizioni a seguito del raccolto appena trascorso. Come la siccità estiva aumentò la curva di reinfestazione incrementò anch’essa drammaticamente, probabilmente per la morte delle colonie più deboli nell’area di raccolta di FT94 (era l’unica nell’apiario). La curva poi decrebbe con il ritorno del raccolto in settembre. In questa situazione il flusso di nettare autunnale fu marginale e la quota di arrivi restò in qualche modo elevata , comparata alla primavera, fino all’arrivo del tempo freddo. Nel grafico il picco incrementa e decrementa e la reinfestazione forma una cresta nella tarda estate. La maggioranza delle altre colonie mostrano un andamento simile. Altri ricercatori osservano questa trama nei grafici, bassa durante il raccolto e alta durante la sua assenza. Il numero totale di acari immigrati nella stagione accumulati da FT94 è stata di 2.213 acari. Per avere una migliore comprensione della grandezza di questo numero le guide di utilizzo pongono la caduta naturale dell’acaro dopo il trattamento acaricida a circa 60 acari per 24 ore, conteggiati ogni 2-3 giorni (per il sud est degli Stati Uniti e nella scorsa stagione). Questo valore campione dal cassettino diagnostico corrisponde a un totale di popolazione trattata stimata pari a circa 3200 acari, di cui i 2.213 rappresentano il 69%. Gli acari immigrati hanno avuto la possibilità di accedere alla riproduzione e naturalmente la popolazione può essere stata molto più numerosa e probabilmente maggiore di quella considerata di 3200 acari. Conseguentemente in una stagione questa colonia sarebbe passata da avere zero acari in primavera fino a sorpassare la soglia evidenziata con una crescita alimentata principalmente dalla reinfestazione. Le altre 4 colonie dell’apiario hanno avuto 1933, 1487, 337 e 1107 acari immigrati ( media = 1415 acari su n=5 colonie). Il numero totale di acari nelle 3 arnie dell’altro apiario in generale si attesta più in basso 1550, 499 e 977 (media = 1009 acari su n=3 colonie). Quantomeno possiamo riscontrare che l’immigrazione può incrementare la popolazione di varroa attraverso differenti apiari simultaneamente, anche se questi luoghi hanno delle aree separate di raccolta. Il periodo del picco di immigrazione e il grande numero di acari in arrivo suggerisce di campionare le colonie più spesso nella tarda estate, particolarmente nel periodo siccitoso e con colonie stressate (effettuare un campionamento ogni 4 settimane invece di 6). Oltretutto un grande picco di reinfestazione nella tarda estate coincide anche con un brutto momento. A fine estate (e in autunno) una famiglia inizia ad allevare le api che sopravviveranno all’inverno. L’accrescimento della reinfestazione può potenzialmente disgregare la produzione di queste api e mettere a repentaglio la sopravvivenza invernale della colonia stessa. Oltre al numero degli acari in arrivo l’immigrazione può inserire rapidamente, nelle operazioni apistiche, varroa resistenti agli acaricidi, come può essere successo alle mie colonie quando li ho visti inizialmente ( apparirono velocemente in molte casse).
By Wyatt A. Mangum, Ph.D. traduzione di Marco Mantovani